Il 22 maggio si celebra la giornata internazionale della biodiversità. Quest’anno, il tema scelto dalle Nazioni Unite è “Be part of the plan”, ovvero “partecipa al piano”. Il documento a cui si fa riferimento è il Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework, adottato in occasione della COP15, con l’obiettivo di definire un percorso globale, volto a costruire una società in armonia con la natura entro il 2050. Per riuscirci è necessario agire rapidamente per arrestare e invertire la perdita di biodiversità a beneficio delle persone e del pianeta, conservando e utilizzando in modo sostenibile le risorse naturali e garantendo la giusta ed equa divisione dei benefici derivanti dal loro utilizzo.
Il Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework: obiettivi chiari per il 2030 e il 2050
Il Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework fissa 4 goals globali da raggiungere entro il 2050 ("Kunming-Montreal Global Goals for 2050”) e 23 targets da conseguire entro il 2030 (“Kunming-Montreal 2030 Global Targets"), per porre le basi di un mondo in cui “la biodiversità sia valorizzata, conservata, ripristinata e utilizzata con saggezza, mantenendo i servizi ecosistemici, sostenendo un pianeta sano e fornendo benefici essenziali per tutte le persone".
I 4 "Kunming-Montreal Global Goals for 2050” sono:
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proteggere, ripristinare e migliorare l'integrità, la connessione e la resilienza di tutti gli ecosistemi, favorendone una crescita decisa;
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la biodiversità è utilizzata e gestita in modo sostenibile e le risorse e i servizi naturali sono valorizzati, tutelati e potenziati, mentre quelli attualmente in declino vengono ripristinati;
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i benefici monetari e non monetari derivanti dall'utilizzo delle risorse naturali sono condivisi in modo giusto ed equo e aumentano in modo sostanziale;
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garantire adeguati mezzi di attuazione, comprese le risorse finanziarie, lo sviluppo di capacità, la cooperazione tecnica e scientifica e l'accesso e il trasferimento di tecnologia per attuare pienamente il Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montreal.
I “Kunming-Montreal 2030 Global Targets" sono invece divisi in 3 aree:
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ridurre le minacce alla biodiversità;
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soddisfare i bisogni delle persone attraverso l'uso sostenibile e la condivisione dei risorse;
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strumenti e soluzioni per l'attuazione e il mainstreaming.
La prima area è a sua volta articolata in 8 target:
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pianificare e gestire tutte le aree per ridurre la perdita di biodiversità;
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ripristinare il 30% di tutti gli ecosistemi terrestri, marini e costieri degradati;
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garantire e consentire che almeno il 30% delle aree terrestri, marine e costiere siano effettivamente conservate e gestite attraverso sistemi di aree protette e altre misure;
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arrestare l'estinzione delle specie, proteggere la diversità genetica e gestire i conflitti tra uomo e fauna selvatica;
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garantire la raccolta e il consumo sostenibile, sicuro e legale delle specie selvatiche;
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ridurre del 50% l'introduzione di specie alloctone invasive e minimizzare il loro impatto;
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ridurre l'inquinamento a livelli non dannosi per la biodiversità;
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ridurre al minimo gli impatti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità e rafforzarne la resilienza.
Le minacce alla biodiversità e la sua importanza
Le principali cause della perdita di biodiversità sono dunque:
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lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali (deforestazione, urbanizzazione, monoculture intensive, ecc);
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i cambiamenti climatici e, particolare il riscaldamento globale, che minacciano di portare all’estinzione un numero crescente di specie;
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la diffusione di specie invasive, che minacciano la diversità biologica a livello di geni, specie ed ecosistema;
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l’inquinamento, che a lungo andare arriva ad alterare la composizione chimica dei suoli, dei laghi, dei fiumi e delle acque marine.
Come è facile intuire, molti di questi fenomeni sono legati alle pressioni delle attività umane sull’ambiente naturale. I cambiamenti climatici, e in particolare il riscaldamento globale, minacciano fortemente la biodiversità ed interi ecosistemi. Secondo alcune previsioni realizzate dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), con un innalzamento della temperatura globale pari a 1,5°C, il 90% delle barriere coralline sparirebbe, mentre se l’aumento fosse di 2°C, non rimarrebbe praticamente nulla. Per quanto riguarda invece i mammiferi, se la temperatura raggiungesse i +3°C, il 41% di loro potrebbe perdere metà del suo habitat naturale.
La biodiversità è essenziale per tutti i processi che supportano tutte le forme di vita presenti sul pianeta, incluso il genere umano. La diversità biologica garantisce la salute e quindi la produttività degli ecosistemi e quindi l’erogazione dei loro preziosi servizi. Se non sono sufficientemente diversificati, gli ecosistemi non riescono ad essere resilienti e rischiano di sparire per sempre, con effetti devastanti sulla salute della Terra e di tutti gli esseri viventi che la abitano.
Strategie UE e il contributo di Regala Un Albero
Anche l’Unione Europea ha già elaborato e attuato piani ambiziosi volti a proteggere e ripristinare gli ecosistemi. Il primo è stato la Strategia dell’UE sulla Biodiversità per il 2030, volta a proteggere e ripristinare la biodiversità entro il 2030. Si tratta della pietra angolare della protezione della natura nel continente e di un elemento chiave del Green Deal.
Gli obiettivi da raggiungere entro i prossimi anni sono piuttosto chiari:
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creare zone protette che comprendano almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell'UE;
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ripristinare gli ecosistemi degradati in tutta l'UE attraverso una impegni e misure specifici, tra cui la riduzione dell'uso e del rischio dei pesticidi del 50% e la piantumazione di 3 miliardi di alberi all'interno dell'UE;
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stanziare 20 miliardi di euro l'anno per la protezione e la promozione della biodiversità tramite i fondi dell'UE e finanziamenti nazionali e privati;
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creare un quadro globale ambizioso per la biodiversità.
Regala Un Albero contribuisce direttamente a questa strategia mettendo a dimora nuovi alberi nel territorio dell’UE e registrandoli all’interno della piattaforma Reportnet 3, dedicata all’acquisizione di dati ambientali e climatici per l’Agenzia europea dell’ambiente.
Una menzione speciale merita anche la Nature Restoration Law, legge unica nel suo genere, che rende ancora più forte e deciso l’impegno europeo in ambito ambientale. Questo provvedimento, adottato a luglio dello scorso anno, prevede che entro il 2030 vengano ripristinato:
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almeno il 20% delle superfici terrestri e marine dell’UE;
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il 15% dei fiumi nella loro lunghezza.
Entro il 2050, gli stessi sforzi dovranno estendersi a tutti gli ecosistemi degradati. Tutto ciò servirà a garantire un ambiente abitabile e in grado di soddisfare le necessità delle generazioni attuali e future. Terre e mari dovranno essere tutelati per poter continuare a fornire i beni e i servizi da cui dipende l’economia dell’Unione Europea e la salute dei suoi cittadini.
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