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COP27: obiettivi e linee d'azione della nuova Conferenza sui cambiamenti climatici


La COP27, ovvero la 27ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, va in scena a Sharm el-Sheikh (Egitto) dal 6 ottobre al 18 novembre 2022. Il tema scelto per questa edizione è “Delivering for people and the planet” (“Deliberare per le persone e il pianeta”). L’obiettivo è continuare a lavorare insieme per contrastare l'emergenza climatica, basandosi sui risultati ottenuti nel corso della COP26. Per gli stati membri è fondamentale mantenere gli impegni presi e attuare nuove strategie per la riduzione delle emissioni di gas serra e il rafforzamento della resilienza e dell'adattamento a eventi naturali sempre più estremi.

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Cos’è la COP27?

La COP27 è la 27ª Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico, organizzata dalle Nazioni Unite. La COP è l’organo direttivo dell’UNFCCC (Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici), trattato ambientale internazionale siglato a Rio de Janeiro nel 1992 ed entrato in vigore due anni più tardi. Dal 1995, anno in cui si tenne il primo vertice tra i paesi membri a Berlino, l’ONU ha dato vita a documenti e convenzioni di straordinaria importanza per la tutela del pianeta e la lotta contro i cambiamenti climatici. Uno dei più importanti è senza dubbio l’Accordo di Parigi, stipulato nel 2015. In quell'occasione, gli stati membri si sono impegnati per mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C.
Di grande rilevanza è anche il recente Patto per il clima di Glasgow, siglato in occasione della COP26. Con questo accordo, le Nazioni Unite puntano a ridurre ulteriormente le emissioni per rispettare il limite dell'1,5°C, limitare l'impiego del carbone e offrire un aiuto finanziario ai paesi in via di sviluppo.

Gli obiettivi e le linee d'azione della COP27

Alla base della COP27 ci sono 4 grandi obiettivi:

  1. Mitigazione: mantenere l'aumento medio della temperatura globale ben al di sotto dei 2°C e possibilmente entro l'1,5°C, per rispettare i punti fissati dall'Accordo di Parigi e dal Patto per il clima di Glasgow.

  2. Adattamento: migliorare la resilienza e l'adattamento a eventi naturali sempre più estremi, come caldo estremo, inondazioni e incendi boschivi e prestare assistenza alle comunità più vulnerabili.

  3. Finanza: finanziamenti per il clima trasparenti e di facile accesso, fondamentali per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi e supportare i paesi in via di sviluppo.

  4. Collaborazione: lavorare insieme è fondamentale per riuscire ad adottare un modello economico più resiliente e sostenibile, in cui gli esseri umani sono al centro dei discorsi sul clima.

Inoltre, il World Economic Forum ha tracciato le 5 linee d’azione che dovranno guidare i negoziati della Conferenza sui cambiamenti climatici:

  1. Natura: proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre e marino, per garantire stabilità economica, salute e cibo per tutti.

  2. Cibo: ridurre le emissioni di gas serra prodotte dai sistemi agroalimentari e contrastare i cambiamenti climatici che minacciano di ridurre drasticamente la produttività del suolo.

  3. Acqua: mettere in atto strategie idriche per contrastare fenomeni estremi come inondazioni e siccità, azzerare le emissioni e dare vita ad un sistema più sostenibile e resiliente.

  4. Decarbonizzazione: decarbonizzare le industrie metallurgiche, chimiche e produttrici di cemento e calcestruzzo, responsabili del 30% delle emissioni di gas serra, abbassando i prezzi dei mezzi e delle tecnologie pulite.

  5. Adattamento climatico: adattarsi alle conseguenze dei cambiamenti climatici per sopravvivere a eventi sempre più estremi.

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La guerra in Ucraina e le due possibilità per il futuro del pianeta

Nel corso della COP27, gli stati membri dovranno inevitabilmente affrontare anche la questione relativa al conflitto russo-ucraino, che ha già stravolto l'economia globale e gli equilibri geopolitici.

Secondo gli esperti, la guerra potrebbe portare a due scenari totalmente opposti, ovvero:

  • la crisi energetica potrebbe spingere le nazioni ad abbandonare i combustibili fossili, alla base dell’emergenza climatica, e quindi accelerare la transizione verso fonti di energia rinnovabile;

  • distogliere l'attenzione dalla crisi climatica, spingere le nazioni ad utilizzare nuovamente il carbone a causa dei tagli alle forniture di gas e di conseguenza mettere in discussione tutti i progressi fatti finora.

In ogni caso, l'obiettivo più importante resta la pace e la lotta ai cambiamenti climatici per la salvaguardia del pianeta.

Il ruolo dell’UE

Qual è il ruolo dell’UE nella COP27? Il 24 ottobre il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato delle conclusioni che rappresenteranno la sua posizione negoziale generale per la Conferenza. In questo documento, l’UE ha voluto evidenziare gli effetti positivi che un'azione ambiziosa per il clima potrebbe avere in primis sull'ambiente, ma anche sull'economia globale e sulla vita delle persone. Per il Consiglio è fondamentale creare un'economia e una società sostenibili, resilienti ai cambiamenti climatici, giuste ed eque. Gli sforzi globali, però, non bastano ancora: per rispettare l'obiettivo dell'1,5°C e ridurre drasticamente le emissioni, sono necessari obiettivi e politiche più ambiziosi e decisi.

 

 

 

 

 

Martina Cianni


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