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Giornata Nazionale degli Alberi 2023: lo stato di salute delle foreste italiane e il nostro contributo


Ogni 21 novembre, si celebra la Giornata Nazionale degli Alberi, istituita dal Ministero dell'Ambiente nel 2013 per incentivare azioni volte a proteggere e valorizzare il patrimonio arboreo e boschivo italiano, ridurre le emissioni e mettere un freno al riscaldamento globale, come stabilito dal Protocollo di Kyoto.

La tutela di boschi e foreste è fondamentale per garantire la salute dell'ecosistema terrestre e quindi la vita sulla Terra. L'Italia è ricca di vegetazione, ma le minacce alla sua sopravvivenza sono molteplici e sempre più allarmanti. 

Lo stato di salute delle foreste italiane e la loro importanza

Attualmente, oltre un terzo del territorio italiano è coperto da alberi. Nello specifico, si tratta di 9 milioni di ettari di foreste e circa 2 milioni di ettari di ulteriori terre boscate. In Europa, soltanto la Spagna può vantare una copertura forestale superiore (55,4%). Negli ultimi ottant'anni, le foreste italiane si sono espanse naturalmente, sfruttando spazi lasciati liberi dalle attività e dagli insediamenti umani, e la loro superficie complessiva è triplicata. Nel frattempo, si sono sviluppate al loro interno molte specie diverse di piante, dando così vita ad ecosistemi tra i più diversificati nel continente europeo. Quindi, oltre ad essere cresciuto, il patrimonio naturale italiano si è diversificato, diventando anche più forte, resiliente, ricco di biodiversità e in grado di fornire efficientemente numerosi servizi ecosistemici (fonte: “La Bioeconomia delle Foreste”, Legambiente, 2023). 

Gli alberi sono parte integrante dell'ecosistema terrestre, poiché non si limitano ad assorbire la CO2 dall'atmosfera. Svolgono, infatti, numerose funzioni di straordinaria importanza per garantire che la vita sul pianeta possa continuare ad esistere come la conosciamo. Al livello globale, le foreste ospitano oltre l'80% delle specie esistenti di animali, piante e insetti. Forniscono beni di prima necessità come legname, cibo e acqua, ma anche protezione e riparo a tutti gli esseri viventi. Inoltre, regolano la presenza di parassiti e patogeni, mantengono il suolo fertile, prevengono frane e alluvioni, dettano il ciclo del fosforo, dell’azoto e del carbonio e di conseguenza mitigano l’effetto serra e i cambiamenti climatici. Ultimo, ma non meno importante, hanno un inestimabile valore estetico e culturale. Un caso esemplare è quello degli alberi monumentali italiani. Si tratta di piante ritenute speciali per le loro dimensioni e la loro storia, selezionate ogni anno dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Nel 2021, se ne contavano già 3.665. Non vanno poi dimenticate le 13 faggete "vetuste" riconosciute dall’UNESCO come patrimonio mondiale. 

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Incendi ed eventi climatici estremi: ecco cosa rischiano le foreste italiane

Il patrimonio boschivo italiano è tanto importante quanto fragile. Nonostante il 36,7% dell'intera penisola sia coperto da foreste, solo il 18% di queste è sottoposto a pianificazione regionale o locale. Una gestione sostenibile di questi polmoni verdi è fondamentale per evitare danni irreparabili causati da eventi climatici estremi e incendi, che nel 2023 hanno colpito circa 11.000 ettari di ecosistemi forestali. A preoccupare, sempre nel periodo estivo, è anche il fenomeno della siccità, che rende il terreno sempre più arido, privo di nutrienti e incapace di assorbire normalmente l'acqua piovana. Le condizioni ambientali generate dai cambiamenti climatici hanno portato anche alla diffusione di malattie causate da insetti o patogeni, che attaccano sistematicamente piante appartenenti a diverse specie.

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Gli obiettivi UE: la Strategia sulla Biodiversità per il 2030 e la Nature Restoration Law

L'Unione Europea ha strategie e obiettivi ben precisi per quanto riguarda le foreste europee e la loro salvaguardia.

La prima è senza dubbio la Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030, prevista dal Green Deal Europeo, che mira a piantare nel territorio dell'Unione almeno 3 miliardi di alberi addizionali nel pieno rispetto dei principi ecologici. Il piano, adottato nel 2020, mira ad espandere le superfici boschive e ad aumentare la loro resilienza, a tutelare e valorizzare la biodiversità e a contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento ad essi.

A luglio del 2023, il Parlamento Europeo ha poi approvato la Nature Restoration Law, norma unica nel suo genere, che apre la strada ad un'azione comunitaria ancora più decisa e concreta per la tutela e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. L'UE ha già fissato delle scadenza ben precise per il recupero delle aree naturali gravemente compromesse. Entro il 2030 dovranno essere ripristinati:

  • almeno il 20% delle superfici terrestri e marine dell’UE;

  • il 15% dei fiumi nella loro lunghezza.

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Il contributo di Regala Un Albero

Agire insieme verso obiettivi chiari è fondamentale per proteggere e rendere ancora più forte e resiliente il patrimonio naturale nazionale. Regala Un Albero dà il suo contributo dal 2014, piantando nuovi alberi e tutelando le aree verdi già esistenti nel territorio della Sila, Riserva della Biosfera dell'Unesco. Attraverso le sue attività, RUA vuole diffondere la cultura ecologica, proteggere e valorizzare il territorio italiano e fare la sua parte nella lotta globale ai cambiamenti climatici. Tutto questo è possibile grazie alle azioni di privati e aziende che scelgono di piantare o adottare alberi per realizzare dei regali sostenibili e ricchi di significato. Insieme è possibile fare la differenza, un albero alla volta.


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